19 Dicembre 2025

Quantum-safe encryption: l’impatto futuro sul controllo accessi

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Con l’avanzare della tecnologia di calcolo quantistico, la quantum-safe encryption si prepara a diventare il nuovo standard di sicurezza per la protezione di dati e comunicazioni digitali nel controllo accessi.

Si stima che i computer quantistici, entro dieci anni, saranno in grado di violare i metodi di crittografia a chiave pubblica attualmente in uso, rendendo accessibili le informazioni protette da cifratura.

Scopriamo di più in proposito:

Cos’è la crittografia quantum-safe encryption

La quantum-safe encryption è un insieme di tecniche progettate per resistere agli attacchi perpetrati da computer quantistici, che utilizzano i qubit per affrontare problemi complessi non risolvibili in tempi utili con le risorse di calcolo tradizionali. Una volta sviluppato il loro pieno potenziale, queste macchine potrebbero decifrare sistemi crittografici tradizionali come RSA (Rivest-Shamir-Adleman) e ECC (Elliptic Curve Cryptography).

Per far fronte alle potenziali vulnerabilità future, si lavora su due direzioni:

  • crittografia post-quantum: si fonda su cifrari progettati per resistere agli attacchi quantistici, che possono essere implementati sui computer attuali. Il NIST (National Institute of Standards and Technology) ha già selezionato e standardizzato i primi algoritmi post-quantum basati su funzioni hash e reticoli
  • crittografia quantistica: sfrutta i principi della meccanica quantistica per scambiare informazioni cifrate in modo sicuro. Ancora poco diffusa, trova applicazione nel contesto della distribuzione delle chiavi crittografiche.

Perché la quantum-safe encryption è importante per i sistemi di accesso

Nei sistemi di accesso la quantum-safe encryption viene impiegata per proteggere le credenziali, autenticare gli utenti e garantire la riservatezza e l’integrità delle comunicazioni tra i dispositivi.

Le minacce quantistiche possono minare sia la sicurezza digitale che quella fisica: un attacco informatico può aprire la strada ad accessi non autorizzati in aree aziendali riservate, mentre una violazione fisica può consentire di connettersi alle reti interne o sottrarre dati da server e terminali.

Il rischio non è solo per il futuro: gli attacchi HNDL (harvest now, decrypt later) puntano a intercettare ora i dati cifrati con algoritmi asimmetrici, per poi decifrarli in un secondo momento, grazie a computer quantistici dotati di sufficiente potenza computazionale.

Quantum-safe encryption: sfide e opportunità per le aziende

Le aziende sono chiamate a fare qualcosa di più di una semplice integrazione. La vera sfida consiste nel costruire un ecosistema IT flessibile, in grado di adattarsi all’evoluzione degli standard post-quantum senza compromettere la continuità operativa. Per riuscirci servono un’attenta pianificazione, una governance chiara delle tecnologie in uso e la collaborazione con provider qualificati.

Al tempo stesso le organizzazioni hanno l'opportunità di:

  • rafforzare la resilienza dei sistemi di controllo accessi e dell’intera infrastruttura digitale
  • proteggere i loro investimenti nel lungo periodo
  • migliorare la gestione del rischio.

Come prepararsi alla transizione verso tecnologie quantum-safe

La transizione verso la quantum safe encryption richiede un approccio graduale:

Identificare e classificare i dati

Nel contesto del rischio quantistico, non tutti i dati devono essere protetti nello stesso modo e per lo stesso tempo. Il primo step prevede la mappatura delle informazioni e la classificazione in base al loro valore e alla durata della protezione.

Capire quali sistemi di crittografia li proteggono

Le tecnologie asimmetriche RSA e ECC sono maggiormente esposte ai futuri attacchi quantistici. Mentre per la crittografia simmetrica come AES (Advanced Encryption Standard), potrebbe essere sufficiente raddoppiare la lunghezza della chiave.

Valutare l’impatto degli algoritmi post-quantum

Rispetto agli algoritmi attuali, quelli post-quantum presentano tempistiche di esecuzione più lunghe e chiavi di dimensioni maggiori. Dunque, è importante valutare l’impatto di questi fattori sul sistema per evitare rallentamenti e colli di bottiglia.

Considerare l’adozione ibrida

Per affrontare la transizione in modo progressivo, vale la pena considerare l’adozione di sistemi crittografici ibridi, che combinano algoritmi di cifratura classica a quelli post-quantum.

Questa soluzione permette di avere una copertura di sicurezza e di testare l’efficacia dei nuovi algoritmi in condizioni operative reali, lasciando spazio alla maturazione degli standard.

Controllo accessi e sicurezza digitale: l’approccio Eltime alla protezione integrata

In un panorama tecnologico in cui le minacce fisiche e informatiche sono sempre più interconnesse, Eltime offre sistemi completi di dispositivi hardware e componenti software per il controllo degli accessi, applicando i più avanzati standard di cybersecurity.

Le soluzioni proposte permettono di implementare un efficace monitoraggio dei flussi di transito pedonali e veicolari, con puntuale verifica delle abilitazioni per accedere ad aree sensibili e infrastrutture critiche.

I dispositivi fisici, come terminali lettori di badge, tornelli e varchi automatizzati, si integrano con l'applicativo web-based Check&In sviluppato dalla Solari di Udine, per una gestione semplificata di visitatori, ditte esterne, politiche di accesso, liste di emergenza e report.

L’intera architettura è progettata per garantire la sicurezza informatica, grazie all’adozione di crittografia avanzata, verifica biometrica, autenticazione MFA e protocolli di comunicazione sicuri.

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